A dieci anni di attività del National Geographic Italia il 16 Febbraio 2009 è stata aperta, ad ingresso gratuito, la mostra fotografica dal titolo “Acqua Aria Fuoco Terra” presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma. Una grande opportunità per gli appassionati di fotografia di scoprire terre ignote attraverso scatti fotografici per la maggior parte inediti. A 120 anni dai primi reportage che andavano alla ricerca dei segreti del mondo, popoli, luoghi e natura vengono riproposti sotto la guida attenta del direttore di National Geographic Italia, Guglielmo Pepe.
La mostra è suddivisa in 4 sezioni e presenta immagini realizzate dai migliori fotografi che, con passione e impegno, hanno maggiormente contribuito alla storia del magazine. Innumerevoli sono i nomi importanti che hanno dedicato la propria vita alla ricerca delle immagini più spettacolari tra questi sono da annoverare Paul Nicklen vissuto tra il popolo Inuit soprannominato “il fotografo dei ghiacci” per le innumerevoli immagini realizzate nelle terre gelate; Steve McCurry famoso per la realizzazione di immagini a colori tra i diversi popoli del mondo, in particolar modo nel Sud-Est Asiatico; Michael Yamashita soprannominato “il fotografo di Marco Polo” per i diversi luoghi in cui ha realizzato scatti fotografici oltre a innumerevoli immagini effettuate in Somalia, Sudan, Nuova Guinea e New Jersey; Steve Winter fotografo di popoli ignari dell'esistenza della macchina fotografica e, tra i veterani della rivista, Joel Sartore collaboratore assiduo da 15 anni.
Una sezione a parte all'interno della mostra di Roma è invece dedicata ai 39 fotografi italiani che hanno collaborato a National Geographic Italia nei primi 10 anni di vita. Le foto, rigorosamente in bianco e nero, rappresentano l'archivio italiano con immagini spettacolari. Inoltre è doveroso annoverare la presenza di scatti fotografici effettuati da Alexandra Boulat, fotoreporter di guerra, scomarsa all'età di 45 anni lo scorso ottobre. Attraverso le sue immagini vengono riproposti i volti e le vittime della guerra del 3° millennio.
La mostra ha lo scopo di sensibilizzare la comunità riguardo il pianeta terra che cambia velocemente in seguito ai disastri causati dall'umanità e l'intento di approfondire il tema riguardo il delicato equilibrio tra uomo e terra, con l'intenzione di sensibilizzare sui temi riguardanti la povertà, l'inquinamento e la guerra. La mostra che terminerà il 30 Marzo 2009, resta aperta tutti i giorni escluso il lunedì dalle 10.00 alle 20.00. Il venerdì e il sabato l'orario di chiusura è prolungato fino alle 22.30.
La mostra è suddivisa in 4 sezioni e presenta immagini realizzate dai migliori fotografi che, con passione e impegno, hanno maggiormente contribuito alla storia del magazine. Innumerevoli sono i nomi importanti che hanno dedicato la propria vita alla ricerca delle immagini più spettacolari tra questi sono da annoverare Paul Nicklen vissuto tra il popolo Inuit soprannominato “il fotografo dei ghiacci” per le innumerevoli immagini realizzate nelle terre gelate; Steve McCurry famoso per la realizzazione di immagini a colori tra i diversi popoli del mondo, in particolar modo nel Sud-Est Asiatico; Michael Yamashita soprannominato “il fotografo di Marco Polo” per i diversi luoghi in cui ha realizzato scatti fotografici oltre a innumerevoli immagini effettuate in Somalia, Sudan, Nuova Guinea e New Jersey; Steve Winter fotografo di popoli ignari dell'esistenza della macchina fotografica e, tra i veterani della rivista, Joel Sartore collaboratore assiduo da 15 anni.
Una sezione a parte all'interno della mostra di Roma è invece dedicata ai 39 fotografi italiani che hanno collaborato a National Geographic Italia nei primi 10 anni di vita. Le foto, rigorosamente in bianco e nero, rappresentano l'archivio italiano con immagini spettacolari. Inoltre è doveroso annoverare la presenza di scatti fotografici effettuati da Alexandra Boulat, fotoreporter di guerra, scomarsa all'età di 45 anni lo scorso ottobre. Attraverso le sue immagini vengono riproposti i volti e le vittime della guerra del 3° millennio.
La mostra ha lo scopo di sensibilizzare la comunità riguardo il pianeta terra che cambia velocemente in seguito ai disastri causati dall'umanità e l'intento di approfondire il tema riguardo il delicato equilibrio tra uomo e terra, con l'intenzione di sensibilizzare sui temi riguardanti la povertà, l'inquinamento e la guerra. La mostra che terminerà il 30 Marzo 2009, resta aperta tutti i giorni escluso il lunedì dalle 10.00 alle 20.00. Il venerdì e il sabato l'orario di chiusura è prolungato fino alle 22.30.