A San Mauro Pascoli ha sede il Museo dedicato al poeta italiano Giovanni Pascoli, monumento nazionale dal 1924 dove l'autore visse fino ai 7 anni di età. San Mauro è rievocato dal poeta con affetto e nostalgia in numerose poesie e oggi, proprio nella sua terra d'origine, è possibile visitare la casa in cui il poeta visse i suoi primi anni di vita. La casa ha subito numerosi danni durante la Seconda Guerra Mondiale, per tale motivo hanno avuto luogo delle importanti opere di ristrutturazione cercando allo stesso tempo di mantenere la struttura originaria della casa. Solo la cucina è rimasta perfettamente intatta e si presenta oggi al visitatore così com'era un tempo, con la sua travatura in legno del soffitto, il grande focolare, utensili e mobili d'epoca e piccoli oggetti appartenenti alla madre del poeta.
Il percorso di Casa Pascoli attraversa un itinerario ricco di foto e documenti che ritraggono i momenti più importanti della carriera poetica di Giovanni Pascoli. Si giunge pertanto al piano superiore dove è stata addirittura conservata la culla in legno oltre ad una serie di lettere che il poeta scrisse al suo amico Pietro Guidi (amichevolmente chiamato Pirozz). Di fronte alla camera da letto si trova invece lo studio dove sono conservate le prime pubblicazioni contenenti le opere poetiche del Pascoli, puntualmente inviate al Comune di San Mauro con affettuose dediche autografe. Sempre nello studio è possibile ammirare i vocabolari usati dal poeta e giornali dell'epoca come il numero del 7 aprile 1912 de “Il Resto del Carlino” pubblicata subito dopo la sua morte.
Il giardino della casa contiene numerose specie botaniche come le rose rampicanti, i giaggioli azzurri, la cedrina, il pioppo e numerose altre piante più volte citate dal Pascoli quando, nelle poesie che scriveva, parlava della sua “dolce casina”. La visita di Casa Pascoli si conclude con la visita alla Chiesetta della Madonna dell'Acqua, una piccola costruzione in pietra ultracentenaria, scelto dalla madre del Pascoli come luogo di preghiera.
Era uno dei desideri più grandi del poeta far conoscere a tutti il luogo in cui era nato e numerosi sono oggi i visitatori che si recano nel cuore della Romagna, in provincia di Forlì-Cesena, per visitare la casa in cui il poeta nacque e visse per alcuni anni della sua vita.
Il percorso di Casa Pascoli attraversa un itinerario ricco di foto e documenti che ritraggono i momenti più importanti della carriera poetica di Giovanni Pascoli. Si giunge pertanto al piano superiore dove è stata addirittura conservata la culla in legno oltre ad una serie di lettere che il poeta scrisse al suo amico Pietro Guidi (amichevolmente chiamato Pirozz). Di fronte alla camera da letto si trova invece lo studio dove sono conservate le prime pubblicazioni contenenti le opere poetiche del Pascoli, puntualmente inviate al Comune di San Mauro con affettuose dediche autografe. Sempre nello studio è possibile ammirare i vocabolari usati dal poeta e giornali dell'epoca come il numero del 7 aprile 1912 de “Il Resto del Carlino” pubblicata subito dopo la sua morte.
Il giardino della casa contiene numerose specie botaniche come le rose rampicanti, i giaggioli azzurri, la cedrina, il pioppo e numerose altre piante più volte citate dal Pascoli quando, nelle poesie che scriveva, parlava della sua “dolce casina”. La visita di Casa Pascoli si conclude con la visita alla Chiesetta della Madonna dell'Acqua, una piccola costruzione in pietra ultracentenaria, scelto dalla madre del Pascoli come luogo di preghiera.
Era uno dei desideri più grandi del poeta far conoscere a tutti il luogo in cui era nato e numerosi sono oggi i visitatori che si recano nel cuore della Romagna, in provincia di Forlì-Cesena, per visitare la casa in cui il poeta nacque e visse per alcuni anni della sua vita.