
Il percorso di Casa Pascoli attraversa un itinerario ricco di foto e documenti che ritraggono i momenti più importanti della carriera poetica di Giovanni Pascoli. Si giunge pertanto al piano superiore dove è stata addirittura conservata la culla in legno oltre ad una serie di lettere che il poeta scrisse al suo amico Pietro Guidi (amichevolmente chiamato Pirozz). Di fronte alla camera da letto si trova invece lo studio dove sono conservate le prime pubblicazioni contenenti le opere poetiche del Pascoli, puntualmente inviate al Comune di San Mauro con affettuose dediche autografe. Sempre nello studio è possibile ammirare i vocabolari usati dal poeta e giornali dell'epoca come il numero del 7 aprile 1912 de “Il Resto del Carlino” pubblicata subito dopo la sua morte.
Il giardino della casa contiene numerose specie botaniche come le rose rampicanti, i giaggioli azzurri, la cedrina, il pioppo e numerose altre piante più volte citate dal Pascoli quando, nelle poesie che scriveva, parlava della sua “dolce casina”. La visita di Casa Pascoli si conclude con la visita alla Chiesetta della Madonna dell'Acqua, una piccola costruzione in pietra ultracentenaria, scelto dalla madre del Pascoli come luogo di preghiera.
Era uno dei desideri più grandi del poeta far conoscere a tutti il luogo in cui era nato e numerosi sono oggi i visitatori che si recano nel cuore della Romagna, in provincia di Forlì-Cesena, per visitare la casa in cui il poeta nacque e visse per alcuni anni della sua vita.